Oggi parliamo di come utilizzare il camouflage e soprattutto impareremo cos’è l’onicofagia e come combatterla!
Il Camouflage
Il camouflage (o make up) è un prodotto utilissimo che permette di nascondere tutte le imperfezioni dell’unghia.
Il camouflage può essere sia in gel che in acrilico ed è molto import antere attenzione all’applicazione in modo che non si veda lo stacco tra l’unghia naturale e l’unghia ricostruita, ma deve essere tutto omogeneo e nascosto. Infatti viene utilizzato quando vogliamo che l’unghia sembri naturale (e sarà quindi necessario nascondere varie discromie dell’unghia: come macchie bianche, ematomi o nei), quando vengono trattate unghie onicofagiche, corte o larghe (sarà quindi utile allungare il letto ungueale per rendere più armoniosa l’unghia) o quando si fa il french, in modo che non si noti alla ricrescita il vero bordo libero.
Come utilizzo il Camouflage?
Il camouflage una volta applicato non può essere limato, né sgrassato, perciò va sempre messo sotto la struttura, quindi sottovetro. Per far sì che risulti omogeneo e inesistente deve essere applicato sottile e senza avvallamenti, sia se si tratti di gel che di acrilico, ed essere sfumato verso la zona delle cuticole in modo che si confonda con il resto dell’unghia naturale in modo impercettibile.
Nel caso in cui si voglia fare una french preferisco sempre fare prima il camouflage e poi applicare il bianco gesso, in modo che il camouflage mi delinei di già la linea del sorriso.
Ovviamente nel caso del gel va fatta la base poi camouflage, french e struttura, invece nell’acrilico primer, camouflage, french e struttura (ricordandoci sempre che l’acrilico di struttura non deve mai andare sul bianco).
L’Onicofagia
L’onicofagia è una vera e propria malattia, molto diffusa, che si manifesta spesso già dall’infanzia e che se trascurata può continuare in età adulta.
Almeno il 5% della popolazione soffre di questa malattia, che consiste in un comportamento autolesionista, cioè rosicchiarsi le unghie. A volte si arriva anche a procurarsi delle ferite e generalmente sono i più timidi a soffrirne, in quanto trovano in questo comportamento uno sfogo, l’unico modo per reprimere aggressività, ansie, noia, stress…
Questo “vizio” porta anche all’onicotillomania, un’altra malattia psicosomatica derivante da stati di stress che consiste nel torturarsi le cuticole e la pelle intorno, fino anche a portarsi via lembi di pelle e farsi uscire il sangue.
Per guarire da queste malattie, sarà necessario che il portatore affronti le sue paure e le sue ansie o che comunque ne capisca le origini, ne sia consapevole e cerchi di trovare un modo per rilassarsi o sfogarsi in altre maniere (come lo sport, la lettura, vedere un film o una partita di calcio, farsi una chiacchierata con le amiche…).
Nella pratica può essere utile usare degli smalti appositi (come quelli che rendono il gusto dell’unghia amaro), una corretta alimentazione in modo da rendere le unghie di nuovo forti o semplicemente curare le mani: molte persone sono riuscite ad uscirne per il solo fatto psicologico di non voler rovinare lo smalto perfetto o anche la ricostruzione.
Una brava onicotecnica in questi casi deve saper realizzare al meglio una ricostruzione, in modo che se anche si portino le dita alla bocca, non si rischiano sollevamenti o il distacco dell’intera copertura.
Per trattare le unghie onicofagiche sarà necessario utilizzare un primer acido, in modo che aderisca meglio, ma soprattutto l’acrilico, in modo che oltre e tenere di più, possiamo anche modificare la forma dell’unghia stringendo ai lati grazie alla manovra del pinching.
In conclusione spero di essere stata utile per tutti, ma soprattutto per chi ha questo problema, perché spero che riusciate a superare tutte le difficoltà e smettere di fare del male a voi stessi. Pensateci e sarà già un passo avanti verso la guarigione!
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