Come nasce una collezione di smalti? Lo abbiamo chiesto ad Alessandro Viale, proprietario del marchio Faby Nails, un’azienda che in pochi anni ha riscosso successo e consensi da parte di professionisti, appassionati e blogger di tutto il mondo.
La prima cosa che ci siamo chiesti è: da dove si parte? Quali sono le prime cose da fare quando si vuole creare una collezione di smalti? Alessandro ci spiega che “la prima cosa importante quando si vuole definire una collezione è il Target: a chi ci rivolgiamo? Perché vogliamo rivolgerci proprio a loro? Si possono costruire innumerevoli collezioni dedicate alle giovanissime, alle teenager, agli uomini, alle donne con una consapevolezza del prodotto. La varietà è ampissima. Questo step è decisivo per la scelta dei colori da inserire nella collezione.“
E’ quindi di fondamentale importanza decidere quali sono le persone a cui si vuol proporre la collezione e studiarne le caratteristiche affinché risulti appetibile per loro. Per questo, prosegue Alessandro, “è altrettanto decisivo stabilire un Concept: qualcosa che possa donare un’anima alla collezione. Si può giocare veramente con tantissima fantasia, ma rimanendo legati sempre al target di riferimento: ci sono temi che possono essere molto trasversali sul target ed altri invece che sono molto localizzati verso un certo tipo di consumatore finale. E’ un passaggio determinante per stabilire il percorso da seguire: questo toccherà il nome della collezione, il nome degli smalti e non in ultimo i colori.“
Concept e Target devono quindi viaggiare a braccetto, essere il fulcro del lavoro di ideazione e realizzazione, il centro di una mappa concettuale che non deve divagare troppo. “Spesso purtroppo in fase di realizzazione, non ci si accorge che i due percorsi studiati non collimano. Questo può creare confusione all’interno dell’ambiente della comunicazione e soprattutto al consumatore finale, che non si ritrova nella campagna, oppure nei colori espressi.“
Ma come si fa ad essere sicuri che il Concept e il Target siano sulla stessa linea?
“Noi come Faby cerchiamo sempre di affidarci molto al lavoro di partnership con i nostri distributori esteri: sentiamo le esigenze dei nostri clienti e poi sviluppiamo il nostro target di riferimento in base alle esigenze di mercato. Il team Marketing e Comunicazione lavorano a braccetto per studiare insieme le strategie migliori, le storie da raccontare, i concetti a cui ispirarsi. Le poliedricità che abbiamo sviluppato è incredibile: dalle collezioni più fashion, fino a quelle legate al Bio.“
Quindi ancora una volta è la moda ad essere in un certo senso il fulcro della creatività: studiare, mixare, reinventare e anche riproporre un trend se adatto ad un certo contesto può essere un’arma vincente per la riuscita di una collezione: “il fattore Fashion è molto presente nelle collezioni Faby: la nostra italianità ci permette di rimanere sempre in contatto con i grandi artisti di moda, lavorando spesso con loro durante gli appuntamenti delle settimane della moda mondiali. Il confronto con i colleghi ci consente di poterci orientare sempre verso colori che “non a caso” sono quelli che si trovano nelle grandi boutique di tutto il mondo. Permettiamo quindi alla donna di vivere lo smalto come un vero e proprio accessorio di moda. Questo è veramente un concetto importante per noi. Tutte le donne amano la moda e chi più, chi meno, si interessa alle ultime tendenze. Noi cerchiamo di offrire loro l’opportunità di “vestire” uno smalto di moda in linea con gli ultimi outfit delle collezioni primavera-estate o autunno-inverno.“
Niente di più vero: il concetto di colore e del suo utilizzo è strettamente collegato alla moda, anni fa il concetto di unghie nei toni naturali si fermava ad una french manicure o ad un bianco latte, oggi vediamo le più svariate tonalità di color carne, differenziate in base al sottotono della pelle affinché ogni donna possa avere il colore giusto sulle unghie.
Quindi arriva la parte più divertente, ci spiega Alessandro: “la scelta dei nomi dei colori. Cerchiamo sempre di trovare un nome italiano ad uno degli smalti, con vere e proprie sessioni di brainstorming dove escono le frasi/nomi più pazzi, divertenti ed eccentrici. Il tutto alla fine va sempre però ricondotto al target ed al concetto che si vuole esprimere.“
E la storia del mondo nails ci dice che il nome non è una cosa da sottovalutare, perché limitarsi ad un numero se invece si può dare un nome alla storia che c’è dietro a quel colore, al concetto che si vuole esprimere creandolo e non in ultimo a cosa vuole che esso rappresenti per la donna che lo indosserà. Perché ci si identifica non solo con un colore, ma anche con le motivazioni che ci hanno spinto a sceglierlo, e spesso il suo nome la dice lunga su chi siamo e chi vorremmo essere.
Ringraziamo ancora Alessandro Viale e Faby Nails per la collaborazione.
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