La ricostruzione unghie affonda le sue radici nel secolo scorso: una tecnica che è cresciuta ed è diventata sempre più importante fino a raggiungere l’apice del successo nei giorni nostri.
Quando parliamo della ricostruzione unghie il pensiero va ai colori, ai glitter così come a nuances molto sobrie ed eleganti; ma avete mai provato a pensare alle origini della ricostruzione? Quando è nata questa tecnica che anno dopo anno si è affermata sempre più?
In questo articolo parleremo di:
- Storia della ricostruzione
- In cosa consiste la ricostruzione unghie?
- Come riconoscere una corretta ricostruzione?
- Chi può eseguire la ricostruzione?
- I falsi miti sulla ricostruzione
- Quanto costa la ricostruzione unghie?
Storia della ricostruzione unghie
Per scoprire le radici di questa tecnica dobbiamo fare un salto nel secolo scorso quando un dentista americano, ormai stanco di vedere le mani della moglie con unghie mangiate fino all’osso, studiò e sperimentò come utilizzare la resina che aveva nel suo studio per abbellire ma soprattutto curare l’onicofagia che attanagliava da anni la sua consorte. Era il 1940: la resina dei denti diventava ufficialmente il primo “costruttore” della storia del mondo nails.
La favolosa Audrey Hepburn fu una delle prime donne a provare questa novità: pochi sanno che, pur essendo bellissima, aveva le mani rovinate dall’onicofagia e così, dopo aver scoperto questo metodo per poter ricostruire le sue unghie distrutte, diventò una delle clienti più affezionate e fece conoscere al mondo intero questa rivoluzione che avrebbe migliorato l’autostima di tantissime donne.
Un’altra bellezza mondiale che scelse la ricostruzione unghie fu l’intramontabile Marylin Monroe, anche lei onicofagica, anche se non ai livelli della collega e rivale Audrey. Nel 1950 si affacciò sul panorama mondiale la ricostruzione unghie con le fibre di vetro (meglio nota come “la seta”): una tecnica molto più raffinata e soprattutto perfetta per la “riparazione” delle unghie; nonostante ciò, non ebbe particolare successo anche se adesso, a distanza di anni, è tornata sul mercato mondiale.
Qualche decennio più tardi arrivò sul mercato mondiale la polvere di acrilico che dona alle unghie un aspetto estremamente naturale, la cui unica pecca era l’odore fastidioso che emanava; tuttavia, il risultato finale e soprattutto la sua resistenza hanno sempre dato ottimi motivi per i quali soprassedere a questo difetto.
Nel 1990 si affaccia sul mercato mondiale il gel, il prodotto che a distanza di circa 30 anni continua ad essere il più venduto e il più richiesto tra i servizi nei centri estetici.
In cosa consiste la ricostruzione unghie?
Quando si parla di ricostruzione, viene spesso in mente la famosa “colata”: ebbene, usare questo termine di fronte ad un’onicotecnica è come sventolare un drappo rosso davanti ad un toro! Sì, perchè la famosa e rinomata “colata” in realtà… non esiste! In effetti, non “cola” proprio nulla: il termine corretto è “ricostruzione” o al massimo “copertura” dell’unghia naturale.
Come già sottolineato in precedenza, la ricostruzione unghie in gel nacque per tutte coloro che soffrivano di onicofagia o per effettuare le correzioni del letto ungueale; con il passare dei decenni divenne anche sinonimo di applicazione delle unghie finte. Anno dopo anno, con il miglioramento delle tecniche, sempre più persone si sono avvicinate a questo servizio per poter avere mani sempre curate e soprattutto per non dover più pensare al cambio smalto ogni 3/5 giorni.
Come riconoscere una corretta ricostruzione unghie?
Generalmente possono essere due i modi per scegliere a quale professionista affidare le nostre mani: grazie al passaparola o grazie alla sua fama nel settore, magari vedendo e ammirando sui social i suoi lavori.
E’ importante osservare con criticità il lavoro eseguito, che come prima cosa deve essere caratterizzato dalla naturalezza; importante è anche che le unghie siano uniformi tra di loro, sia come lunghezza che come forma, che lo spessore sia sottile e soprattutto che la bombatura sia idonea.
Chi può eseguire la ricostruzione?
La ricostruzione può essere effettuata da tutte le estetiste certificate e da tutte coloro hanno seguito appositi corsi presso accademie riconosciute che rilascino un regolare attestato di partecipazione; a tal proposito è doveroso fare una distinzione tra le estetiste e le onicotecniche:
- le estetiste hanno una conoscenza del mondo estetico a 360°, infatti non si occupano esclusivamente di unghie, ma anche di massaggi, trattamenti e di tutto ciò che riguarda questo mondo.
- le onicotecniche sono persone specializzate che hanno approfondito le loro conoscenze nel campo delle unghie seguendo costantemente corsi di aggiornamento in modo da poter acquisire tutte le competenze utili a prendersi cura delle unghie di tutte le clienti.
La formazione avviene sui banchi di scuole, presso istituti certificati e con insegnanti che hanno a loro volta seguito dei corsi formativi ed ovviamente che sono in continuo aggiornamento. E’ importante sottolineare che Youtube non si potrà mai sostituire ai “banchi di scuola”, potrà fornire degli spunti sulle decorazioni da proporre alle proprie clienti ma di certo non rilascerà mai nessun tipo di certificazione nè potrà offrire una formazione completa e adeguata.
I falsi miti sulla ricostruzione unghie
Come prima cosa bisogna sottolineare che la ricostruzione non rovina le unghie, soprattutto se viene eseguita con prodotti di buona qualità e soprattutto quando ad eseguire il lavoro è una persona del settore; eseguita in gel, in acrilico, in ceramica o nel nuovissimo acrygel, è doveroso sottolineare come la ricostruzione in realtà sia un ottimo alleato per la correzione del letto ungueale e anche un aiuto tutte coloro che soffrono di onicofagia.
E’ utile ricordare che bisogna rimuoverla completamente dopo 4 refill di seguito, in modo da poter accertare lo stato di salute dell’unghia (e non per “farla respirare”).
La fresa, che è il più grande incubo di ogni cliente, non è assolutamente dannosa se viene utilizzata in maniera corretta ma anzi, si tratta di una grande alleata per tutte le professioniste del settore e anche per le stesse clienti, che beneficiano della riduzione dei tempi di lavorazione.
Quanto costa la ricostruzione unghie?
Ora andiamo a toccare un tasto dolente: i prezzi. Spesso, a fronte di una richiesta di 35/40 euro, il primo pensiero è che si tratti di un costo troppo elevato per un allungamento. Ma qual è il reale guadagno della tecnica?
Come prima cosa, quando ci si reca in un centro bisogna ricordarsi che, oltre alle tasse, nel costo di quel trattamento sono inclusi anche una parte dei costi di gestione, dei costi dei materiali impiegati e, non per ultimi, anche i costi dei continui corsi di aggiornamento che bisogna seguire per poter offrire sempre un servizio completo ed al passo con i tempi.
E’ doveroso inoltre ricordare che effettuare una ricostruzione e/o copertura delle unghie è un servizio non indispensabile, un lusso che ci stiamo concedendo, e allo stesso modo per le professioniste che lo eseguono si tratta di un lavoro che quindi va riconosciuto ed apprezzato in tutte le sue sfaccettature. Pensate che, tra l’altro, negli anni ’90 questo tipo di trattamento era ancora più costoso ed esclusivo, tanto che la richiesta media di un centro estetico per eseguire una copertura e/o un allungamento si aggirava attorno alle attuali 100€.
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